A conclusione del Progetto KAVE – L’ecosistema della Pietra di Aurisina / Verso il Museo Diffuso delle Cave e della Pietra, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la promozione del patrimonio geologico e della geodiversità (L.R. 15/2016), il Comune di Duino Aurisina – Devin Nabrežina ha proposto un importante seminario dal titolo “Pietre di paragone. Kamen e l’arte del paesaggio”, avvenuto venerdì 5 aprile al Circolo Culturale Sloveno Igo Gruden.
“Questo progetto” – sottolinea l’Assessore con delega alla cultura, sport, istruzione, turismo, politiche sociali, politiche giovanili del Comune di Duino Aurisina, Marjanka Ban – “incarna l’essenza del nostro territorio, collega la storia con il presente, gli antichi mestieri con le nuove tecnologie e presenta la natura come fonte di materia prima e contemporaneamente fonte di ispirazione artistica, ma soprattutto fa incontrare, oggi come allora, le genti provenienti da ogni dove con un obbiettivo comune. Forse una volta l’obiettivo di chi arrivava attratto dalla pietra di Aurisina era il mantenimento della famiglia, oggi, grazie anche a questo progetto, l’obbiettivo comune è diventato anche conoscere e conoscersi”.
Progetto KAVE – L’ecosistema della Pietra di Aurisina
KAVE è stato un percorso progettuale che ha raccontato il territorio carsico su base tematica. La valorizzazione degli aspetti geologici, culturali e distintivi del Comune di Duino Aurisina – come le cave romane, i geositi, i siti preistorici, le architetture in pietra, le memorie documentali delle aziende marmifere e del territorio, gli itinerari naturalistici e storici – rientra nella cornice più ampia del futuro Geoparco del Carso di cui il progetto KAVE, assieme al Museo diffuso KAMEN, è parte essenziale.
Il progetto ha dato risalto a elementi fondamentali quali la dimensione geologica della pietra di Aurisina e il suo apporto storico-etnografico al territorio. In tal senso è stato attivato il percorso didattico/turistico inclusivo “La via della pietra n.1”, che permette di far conoscere in particolare i Bacini marmiferi di Aurisina Cave. Il Progetto KAVE è stato declinato in modo sperimentale ed esperienziale, individuando, nei ruoli del geologo, dello storico e delle guide naturalistiche importanti figure di riferimento scientifico, e nelle figure dell’artista, dello scultore e di altri esponenti della cultura e del lavoro del territorio, sensibili catalizzatori di identità e sviluppo, in un’ottica di turismo sostenibile e inclusivo.
Seminario “Pietre di paragone. Kamen e l’arte del paesaggio”
Obiettivo del seminario “Pietre di paragone. Kamen e l’arte del paesaggio” è stato raccontare, in primo luogo al territorio, la ri-scoperta e la ri-nascita culturale della pietra di Aurisina, grazie al progetto KAMEN-Museo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina / Muzej nabrežinskega kamna in kamnolomov e ai numerosi festival e rassegne che ruotano attorno a questo meraviglioso elemento. Attraverso il confronto tra testimonial del mondo artistico, imprenditoriale, enogastronomico e scientifico-naturalistico e di referenti di ecomusei già avviati – moderati dalla giornalista Martina Vocci – sono stati raccolti spunti e suggestioni, per essere condivisi con la comunità locale di Aurisina e del Carso affinché possano immedesimarsi in questa ri-nascita e immaginarne il futuro.
Il programma
I lavori sono stati aperti dai saluti istituzionali dell’Assessore con delega alla cultura, sport, istruzione, turismo, politiche sociali, politiche giovanili del Comune di Duino Aurisina, Marjanka Ban, e dell’Assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro.
Maddalena Giuffrida e Fabiola Faidiga dell’Associazione Casa C.A.V.E. – Contemporary Art Visogliano / Vižovlje Europe, che ha affiancato per un anno l’Amministrazione comunale nello sviluppo del progetto, con la presenza della presidente del Circolo culturale sloveno Igo Gruden, Jasna Simoneta, hanno introdotto il seminario con una breve rassegna degli eventi realizzati all’interno di KAVE. Sara Famiani, guida naturalista e divulgatrice di Estplore, collaboratrice storica di questo progetto, è intervenuta sull’argomento de “La pietra come elemento del paesaggio da un punto di vista turistico e della conoscenza del territorio, sentieri e visite guidate Cave”.
Il seminario è proseguito con le esperienze dell’imprenditore Tommaso Pizzul della Cava Romana, che ha esposto la valenza commerciale storica e contemporanea della pietra di Aurisina, mentre l’operatrice culturale e museale Emanuela Uccello ha descritto la propria esperienza nell’aver conosciuto la pietra di Aurisina proprio tramite le visite guidate organizzate sul territorio negli ultimi anni e nell’organizzazione della mostra Silva Lapidea, che ha visto l’esposizione di numerose opere in pietra locale. Il Presidente del Consorzio Culturale del Monfalconese (gestore dell’Ecomuseo Territori – genti e memoria tra Carso e Isonzo), Davide Iannis ha parlato della storica attività di raccolta di materiale e testimonianze orali sul territorio dell’area rurale dei dintorni di Monfalcone, comunemente detta Bisiacheria, sfociata poi tra l’altro nella costituzione del Museo della Cantieristica di Monfalcone. Il Direttore dell’Ecomuseo delle acque del Gemonese di Gemona del Friuli, Maurizio Tondolo, ha esposto il ruolo pluriennale dell’ecomuseo nella valorizzazione dell’arte della costruzione dei muri in pietra di varie epoche e destinazioni, che negli ultimi decenni sono stati restaurati o ricostruiti in maniera esemplare.
Dopo una degustazione del vino “Kamen” (in sloveno “Pietra”, derivante dalla macerazione e fermentazione dell’uva in tini in pietra) dell’azienda agricola Zidarich, illustrato dalla sommelier Liliana Savioli, che ha descritto le caratteristiche della Vitovska Kamen dovute all’ambiente naturale, caratterizzato dalla pietra, e dalla macerazione nei recipienti in pietra, il seminario è proseguito con una relazione dell’esperto di promozione del territorio, GAL Carso – Las Kras – Trieste, Enrico Maria Milic, che ha ribadito l’importanza di un linguaggio sincero ed emozionale nella promozione del territorio e della gente del Carso, così segnati dalle condizioni estreme dovute alla presenza massiccia della pietra. Le conclusioni sono state affidate al Direttore del Servizio geologico della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimo Zanetti, che ha confermato l’impegno della Regione nell’appoggio a iniziative che possano promuovere in maniera organica i geositi presenti sul territorio.