Nella cornice della sala Luttazzi al Magazzino 26 del Porto Vecchio, è stata inaugurata la mostra Da Lubiana a Trieste, la pietra di Aurisina, del Carso e dell’Istria in Italia e nel mondo che sarà visitabile dal 19 maggio al 14 luglio con ingresso gratuito e orario da giovedì a domenica dalle ore 10 alle 19. Si tratta di un viaggio materico nella cultura della pietra che permetterà al visitatore di approfondirne la storia, l’uso nell’architettura e nell’arte, al quale si affiancano visite guidate, escursioni, approfondimenti culturali, laboratori, performance.

La mostra è organizzata dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con il Comune di Trieste e il finanziamento della Regione autonoma FVG.

La mostra, suddivisa in più sezioni nei due padiglioni su vari percorsi (sala Nathan e sala Sbisà) del Magazzino 26 parte dalla storia imprenditoriale e dalla vita di Gustav Tönnies, nato nel 1814 (nel 2024 anniversario della nascita) che ha lasciato un importante segno della storia europea. Prima di approdare alla monarchia austriaca, Gustav Tönnies lavorò nella sua nativa Svezia, in Norvegia, in Francia, in Svizzera e in Russia.

L’obiettivo della mostra è quello di presentare la pietra carsica e istriana che ha svolto un ruolo importante nello sviluppo economico e sociale della nostra comune regione. Un ruolo chiave in questo sviluppo ha avuto la costruzione della Ferrovia Sud Vienna – Trieste. Con i collegamenti ferroviari e marittimi, Trieste divenne il principale porto del Mediterraneo orientale che aprì la strada dall’Europa settentrionale e centrale all’Estremo Oriente e all’America in Occidente con i collegamenti via Gibilterra e il nuovo Canale di Suez.

La storia ispiratrice

Gustav Tönnies (16 gennaio 1814 – 12 novembre 1886), capostipite di una delle famiglie più intraprendenti e di successo del territorio sloveno del XIX secolo, fu falegname, architetto, industriale e ingegnoso uomo d’affari. Svedese e austro-ungarico visse gran parte della sua vita a Lubiana. La famiglia Tönnies, tra le più economicamente attive dell’epoca (dal 1845 al 1936) contribuì a creare una vera e propria rivoluzione industriale nelle città slovene.

Gustav Tönnies studiò e acquisì esperienze pratiche e lavorative in gran parte dell’Europa. Nel 1845, su invito del sindaco Hradetzky, giunse a Lubiana da Graz per costruire la copertura del complesso del Kolizej, ma uno dei motivi principali che spinsero Gustav Tönnies a stabilirsi nella stessa città fu la grande opportunità di affari offerta dalla costruzione della ferrovia Vienna-Trieste.

Dal matrimonio con Amalija Malovrh (1829-1906) nacquero nove figli (cinque maschi e quattro femmine). I figli, dopo i rispettivi studi, furono attivamente coinvolti nelle aziende di famiglia mantenendone la continuità produttiva fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Gustav Tönnies costruì a Trieste i magazzini portuali e la stazione ferroviaria.

Nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo, la sua impresa edile costruì a Lubiana alcuni tra i più famosi edifici pubblici: il Teatro dell’Opera, il Palazzo di Giustizia, il complesso Mladika, il palazzo della Banca di Slovenia, il Palazzo di Lubiana/Ljubljanski dvor, l’edificio centrale delle Poste di Lubiana insieme a molti complessi industriali e residenziali. Sempre a Lubiana costruì la fornace Koseze e la Fabbrica di macchine e Fonderia (1871).

Acquistò le cave di Aurisina, Momiano e Monrupino che, dopo la sua morte, vennero gestite – fino al 1918 – dal figlio Emil.

Nel 1883 Gustav Tönnies venne insignito della prestigiosa decorazione “Croce d’oro con corona” dall’imperatore Francesco Giuseppe.

Gustav Tönnies morì il 12 novembre 1886, all’età di 72 anni, ed è sepolto a Lubiana.

Dopo il terremoto di Lubiana del 1895, l’impresa Tönnies svolse un ruolo importante nella ricostruzione della città.

I percorsi espositivi

Partendo da questa affascinante storia, un padiglione (Sala Nathan) è adibito a pannelli dedicati alla vita e alle attività dei Tönnies, dei Palazzi ed edifici costruiti a Lubiana e a Trieste e nel resto di quello che fu l’Impero Austroungarico con particolare attenzione alla storia e agli edifici. 

Dai pannelli dedicati all’attività della famiglia Tönnies a Lubiana (percorso verde) si passa alla visione dei pannelli dedicati ai Palazzi di Trieste (percorso giallo)  in particolare: Palazzo Carciotti, Palazzo Ras, Palazzo Lloyd Trieste, Palazzo Berlam, Teatro Verdi, Cimitero Monumentale Sant’Anna, la Sinagoga, il Tempio serbo-ortodosso, la Chiesa di Sant’Antonio, la Stazione di Campo Marzio, il Palazzo delle Assicurazioni Generali, il Castello di Miramare, il Museo Revoltella, il Palazzo Stratti, la Scala dei Giganti, la Piazza Vittorio Veneto, il Palazzo delle Poste, la Stazione Centrale, il Porto Vecchio, il Palazzo della Borsa.

Alcuni dei palazzi di Trieste sono stati riprodotti con modellini in legno fedelmente realizzati dal compianto Umberto Radivo, appassionato artigiano di Borgo San Mauro, grazie alla sua maestria e passione potremo ammirare queste opere d’arte donate al Gruppo Ermada quali custodi della testimonianza di tale lavoro: si va dalla riproduzione della Sinagoga per finire alla Piazza Unità con i suoi splendidi palazzi.

Si passa poi ad alcune dei palazzi realizzati con elementi in Pietra di Aurisina in Italia (percorso viola) e nel mondo (percorso marrone) per sottolineare l’importanza che ha avuto in passato ed ancora oggi ha come qualità del prodotto: Venezia, Milano,Ravenna, Padova, Bologna, Torino per quanto riguarda la Pietra in Italia e Budapest, Parigi, Atlanta, Francoforte, Graz, Vienna, ovvimente limitandosi solo ai progetti di maggiore importanza.

Nel secondo padiglione (sala Sbisà), le immagini di chi lavora opera ed ha operato il marmo e la pietra: pannelli dedicati ad aziende e scalpellini, che di settimana in settimana sarà arricchito di novità. Aziende di Duino Aurisina, di Sgonico e Monrupino come della vicina Slovenia. Nelle vetrine e bacheche materiali di lavoro, prodotti finiti e documentazione storica permettono di farsi un quadro completo dell’importante attività artigianale.

Nell’ultima parte del secondo padiglione la presentazione fotografica e documentale nell’uso della Pietra legato alla Memoria, in particolare sull’uso effettuato per la realizzazione di Monumenti e Trincee, con particolare attenzione ai Graffiti, durante le Guerre Mondiali che hanno coinvolto pesantemente questo territorio. Ad affiancare i pannelli fotografici due diorami dedicati all’Ermada e alle battaglie dell’Isonzo, che permetteranno dei collegamenti alle visite guidate che verranno promosse durante tutto il periodo di apertura.

In sinergia con le realtà territoriali la mostra continua con una carrellata di immagini delle Cave del Progetto Kave – L’ecosistema della pietra di Aurisina – Verso il Museo diffuso delle Cave e della Pietra / Intervento realizzato-attività finanziate con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per la promozione del patrimonio geologico e della geodiversità (L.R. 15/2016) e coordinato dall’associazione Casa C.A.V.E., e la mostra conclusiva del progetto inclusivo Carso Crea(t)tivo – 1a edizione – ideato sempre dall’Associazione Casa C.A.V.E., il cui principale obiettivo è la promozione del territorio attraverso itinerari, mostre e laboratori per la produzione di gadget e souvenir. Anche questo progetto è stato finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.