La mostra Il souvenir, fra preistoria e contemporaneo / Paleo-avanguardia, curato da Anna Lucia Fraschetti, espone oggetti dalle origini molto diverse, che hanno come filo conduttore le forme dei simboli più antichi e arcaici, che vanno oltre il territorio del Carso per toccare la Valcamonica e le culture dell’età del bronzo.
Al centro della seconda edizione del progetto Carso Crea(t)tivo troviamo il laboratorio svolto con gli allievi del CEO di Malchina sotto la guida della tutor Greta Fila, che hanno disegnato la loro versione del Carso. Questi disegni sono stati usati come modello per dei souvenir un pietra, elaborati poi dalla Gramar Marmi. Entrambe le sezioni dialogano con la fotografia eterea di Furio Scrimali, fotografo e alpinista, che rende al pubblico immagini del Carso in cui pietra e acqua si presentano nel contesto del Carso, dove la pietra viene plasmata dal vento e dall’acqua e maneggiata secondo le esigenze dell’uomo, mentre l’acqua a sua volta si trasforma in ghiaccio e in neve e diventa simile ai karren della pietra sotto le sferzate della bora e dell’inverno, formando dune di neve e superfici cristallizzate. Furio Scrimali non si accontenta di riprendere la natura, ma interviene sulle fotografie con la materia, esaltando i contrasti tra gli elementi con foglie in rame, pietre e inserti vegetali.
Il lavoro del CEO dialoga con il lavoro di ricerca nell’ambito dell’avvenirismo dell’artista Luisa Del Mestre (Delmestri) che aveva creato dei Luisagrammi e i petrogliphi che riprendono i motivi presenti nelle incisioni rupestri della Valcamonica. Fra questi, il motivo più famoso è senz’altro la Rosa Camuna, diventato fra l’altro anche emblema della Regione Lombardia. Ed è proprio sulla Rosa Camuna che si sono concentrate le attenzioni della curatrice, che ha rintracciato tra gli studi svolti quello della dott.ssa Paola Farina che tratta il ritrovamento nelle grotte del Carso proprio di ben sei speciali reperti che riportano proprio questo simbolo. Si tratta dell’articolo “Le coppe su piede del Carso triestino: contatti e scambi nel III millenio a. C. tra Caput Adriae ed Europa Centrale”, dove cataloga, illustra e studia le coppe su piede a forma di Rosa Camuna, come ritrovate in sei grotte del Carso triestino: la grotta dei Ciclami, la grotta Cotarjova, del Pettine, degli Zingari e del Pettirosso. I petrogliphi e i Luisagrammi di Luisa Del Mestre (Delmestri) sono stati poi ripresi e reinterpretati dallo scalpellino Jernej Bortolato nelle sue opere e medaglioni in pietra, esposti in dialogo con alcuni lavori originali dell’artista.
All’uscita, e quindi anche all’ingresso, ci saluta la Magica pianta dei desideri, realizzata dal un disegno creato da un’allieva del CEO, che raccoglie anche gli auguri dei visitatori, invitati a lasciarne traccia su un post-it, che accoglierà i prossimi visitatori. Gli orari della mostra alla Portopiccolo Art Gallery – Sistiana (TS): ven, sab 15.30-18.30 / dom 10.00-12.30 e 15.30-18.30 oppure su prenotazione chiamando +39 3386045489.